E’ indubbio che negli ultimi tempi il mercato ci ha portato ad innumerevoli modi di fare economia, tra i tantissimi casi citabili vi sono, ad esempio, il “supermercato di condominio”, dove gli androni dei condomini diventano il set per banchi frigo riforniti giornalmente e accessibili tramite app; il teatro a domicilio, ideato in questi giorni a Palermo, dove gli artisti portano i loro spettacoli e performance, quasi come fossero rider, davanti alle abitazioni o nei cortili, nel rispetto delle normative anti Covid-19.
E in tante altre iniziative simili di questo tempo, è possibile rintracciare un fil rouge: le dinamiche che vi sono alla base sono tutte riconducibili ai meccanismi della sharing e platform economy, e fanno della tecnologia l’abitatrice degli stessi prodotti/servizi, oltre che da cassa di risonanza per promuoverli.
In pratica, la VR, ha costretto la quasi totalità degli operatori economici sul mercato ha mettere in mostra o sviluppare rapidamente i cosiddetti “Digital Muscles” (muscoli digitali) per venire incontro a situazioni di lavoro ibrido e blocchi intermittenti, l’aiuto più concreto che sta venendo dalle grandi piattaforme è forse quello di possibilità di formazione pressoché a costo zero, e di interfacce molto semplici in termini di usabilità, anche per aziende poco strutturate e di piccole dimensioni, che possono avere così una loro vetrina sui maggiori social network, che stanno sempre più velocemente diventando social commerce, così come già avviene in Asia. Questo è, ad esempio, proprio quello che sta facendo il Gruppo Facebook sulle sue piattaforme Facebook, Instagram e WhatsApp.
Al di là dei problemi di Antitrust che il social di Mark Zuckerberg sta avendo specie negli USA, Facebook, con l’imminente fine del 2020, ha tirato le somme di quel che nonostante tutto si è potuto apprendere da quest’anno, e prospettando i trend 2021. L’analisi offerta dal Team Facebook si è concentrata su tre macro ambiti: il futuro del lavoro, dello shopping e della creatività.
Per quello che riguarda il futuro dello shopping, Facebook cerca di adeguare la sua iniziativa Facebook Shop/Instagram Shopping, cercando di fare in modo che il piacere dello shopping possa essere percepito anche nell’online (come nel caso del cosiddetto “Window Shopping”, per cui anche le vetrine digitali devono essere belle e funzionali anche online), e abilitare funzioni come il “Virtual Try-On” (camerino virtuale), funzionante anche grazie a PyTorch3D, la libreria/software di Facebook per il deep learning con 3D data. In quest’ambito, poi, la messaggistica risulta essere uno dei canali in più rapida crescita per consentire alle persone di parlare con le aziende.
Oggi, circa 175 milioni di persone inviano giornalmente messaggi a un account WhatsApp Business a livello globale, e si prevede che questo numero aumenterà. Infatti, nell’ultimo anno, si è assistito ad una crescita di oltre il 40% delle conversazioni giornaliere totali di persone e aziende su Messenger e Instagram.
In conclusione, il 2021 si inaugurerà con la consapevolezza che i comportamenti dei consumatori sono cambiati radicalmente dato che Covid-19 ha rimodellato il modo di vivere, lavorare e acquistare. L’ e-commerce mediato dalle piattaforme social è, quindi, probabilmente l’ambito operativo su cui concentrare le energie per una recovery più veloce possibile.
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